Il teatro greco e le basi logiche della persona
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Parole chiave

πρόσωπον, persona, enunciazione, teatro, maschera, semiotica, filosofia del linguaggio

Come citare

La Matina, M. (2025). Il teatro greco e le basi logiche della persona. Scenari, (22). https://doi.org/10.7413/24208914207

Abstract

Scopo dell’articolo è avanzare una ipotesi sul ruolo che il teatro greco può aver giocato nel porre le basi, non solo concettuali ed espressive, ma – anzitutto e perlopiù – logiche della nozione di persona. Il dramma attico, fiorito nell’antichità classica, assunse il compito di tradurre in un linguaggio adatto alla rappresentazione il contenuto dei tradizionali miti. Tale compito non poteva essere assolto che adeguando le risorse espressive del linguaggio disponibile: la gestualità mimetica. Bisognava tradurre il fare mitico degli eroi tradizionali in una azione che ne mostrasse la struttura, le ragioni e, insieme, la genesi e la vita. Il ruolo pivotale in questa opera di traduzione lo assunse il πρόσωπον. Ora, questo termine, che ebbe lunga e varia fortuna, nell’età classica indicava sia la maschera sia la persona del verbo; soprattutto, indicava le persone dell’enunciazione. In virtù di questa ποικιλία semantica, il πρόσωπον teatrale poté operare la catalisi necessaria a una analisi del contenuto delle storie tradizionali e alla trasformazione del Fare diegetico-mitico (che è sempre attributivo, perché legato al nome proprio dell’Eroe) in un Fare mimetico-drammatico (per principio capace di stimolare una sintassi “polemica”). Da qui, dal teatro e dalla sua attività “debraiante”, attraverso il contributo della speculazione filosofica e teologica dei Padri greci, inizia il cammino che porterà alla moderna nozione di ‘persona’.

https://doi.org/10.7413/24208914207
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