Abstract
L’intervista espone i contributi di F. Baldini al progetto freudiano della psicanalisi come scienza della natura, che egli ha ripreso integralmente. Il suo più importante contributo, perché da esso dipende la scientificità della psicanalisi, è stata la ricostruzione del metodo sperimentale di controllo intraclinico delle ipotesi eziologiche formulate in analisi, che Freud impiegava. Per Baldini, come per Freud, il trattamento si configura soprattutto come un esperimento, in cui deve essere controllata la verità o meno dell’ipotesi stessa; essa infatti non può essere controllata a monte dei singoli trattamenti, come nel metodo extraclinico della medicina, bensì lungo il processo, che è dunque un processo conoscitivo e non
sanitario. Questo dà alla psicanalisi lo statuto eventuale di terapia non sanitaria, che esiste in molti paesi civili, secondo la distinzione che Baldini pone tra terapie «knowledge oriented» (non sanitarie) e terapie «wellness oriented» (sanitarie). Baldini ha poi evidenziato la struttura gnoseologica neo-trascendentalista della metapsicologia freudiana, e ha in corso di realizzazione la formalizzazione della metapsicologia freudiana, formulata matematicamente da G. Lami, che sta aprendo prospettive di applicazione anche nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale. Vengono poi affrontati aspetti rilevanti relativi all’etica, al problema della libertà nel trattamento e alla comprensione che la psicanalisi così intesa consente di fenomeni
sociali complessi.