Semiotica delle sostanze psichedeliche. Dai contesti tradizionali alle pratiche contemporanee
Abstract
Questo lavoro esplora le dimensioni storiche, culturali e semiotiche di sostanze psichedeliche come il peyote, i funghi magici, la mescalina e la psilocibina. Attingendo all'antropologia, alle neuroscienze, alla filosofia e alla semiotica, esamina come i significati e gli usi di queste sostanze si siano evoluti nelle diverse culture, dai tradizionali rituali indigeni alle moderne applicazioni terapeutiche. Particolare attenzione viene data ai processi di traduzione interculturale, interlinguistica e intersemiotica che hanno dato forma alle interpretazioni occidentali degli psichedelici. Attraverso una lente semiotica comparativa, lo studio evidenzia come il contesto, le aspettative, le pratiche culturali e le narrazioni influenzino in modo significativo la fenomenologia delle esperienze psichedeliche. Infine, il recente “rinascimento psichedelico” viene considerato alla luce dei suoi progressi scientifici e delle sue pratiche culturali, sottolineando la necessità di una comprensione sfumata di queste sostanze come mediatori complessi tra biologia, mente e significato, proponendo così un quadro di farmacologia dei media.
