Là ou ça sent la merde/ ça sent l’être. Considerazioni semiotiche sui poop cafè in Corea del Sud
Abstract
Questa ricerca semiotica esplora l’emergere del fenomeno del “cibo bizzarro” all’interno della fiorente cultura del caffè in Corea del Sud, con particolare attenzione ai caffè a tema che mettono in discussione le norme convenzionali del consumo alimentare. In particolare, il Poop Café (Ddong Café) è analizzato come caso di studio, esemplificando la trasformazione di un soggetto tradizionalmente tabù — le feci — in un motivo ludico e appetibile per il consumo. Lo studio esamina come la presentazione giocosa di cibi e bevande nel locale — con tazze a forma di toilette e piatti stilizzati esteticamente per ricordare gli escrementi — ricontestualizzi le associazioni culturali legate alle feci, spesso connesse alla fortuna e alla tenerezza. Attraverso l’analisi delle implicazioni semiotiche di questi temi inusuali, la ricerca mette in luce come i poop cafè coinvolgano i visitatori in un’esperienza sensoriale che va oltre il semplice atto del consumo, invitandoli a partecipare a un complesso intreccio tra carineria, disgusto e superstizioni arcaiche. Da questa prospettiva, il fenomeno del cibo bizzarro emerge come riflesso della convivialità post-mediale contemporanea, offrendo spunti di riflessione sull’evoluzione dell’identità culinaria in Corea del Sud.
