La lettera è una fune. Sulla traduzione della vita in scrittura nell’epistolario di Franz Kafka

  • Enrico Palma

Abstract

Il saggio cerca di discutere il concetto di traduzione esistenziale attraverso la scrittura epistolare kafkiana. In tal senso, la scrittura rappresenta la possibilità di traduzione del sé in parole, che nella lettera può essere indirizzato anche ad altri, in una dinamica che costituisce un solido fondamento su cui reggersi nella vita. Vengono quindi rilevati alcuni dei punti della corrispondenza che convergono su questo tema, con particolare riferimento alle lettere agli amici e a Milena Jesenská. L’idea di fondo è che Kafka ha suggerito un importante aspetto dell’esistenza umana: essere legati, protetti, supportati dalle figure dell’alterità, che allo stesso tempo diventa uno strumento di traduzione del sé all’altro e possibilità di comunicazione e condivisione. Si tratta di un aspetto che è assai rilevante in considerazione del fatto che, per Kafka, le relazioni acquisiscono l’autenticità nella scrittura, sicché la lettera diventa propriamente l’essenza del sé trasfigurato in parole.

Pubblicato
2024-11-13
Come citare
Palma, E. (2024). La lettera è una fune. Sulla traduzione della vita in scrittura nell’epistolario di Franz Kafka. E|C, (42), 74-87. Recuperato da https://mimesisjournals.com/ojs/index.php/ec/article/view/4932