Kafka reverso: snaturare il naturato
Abstract
Kafka ha la grande capacità di capovolgere il mondo, si potrebbe dire. Il suo racconto più famoso, La metamorfosi, propone un capovolgimento della visione corporea e psicologica tra l’umano e l’animale, Gregor Samsa vive e vede il mondo da una prospettiva animale. Kafka traduce l’umano nell’animale, assume il punto di vista animale, forse in un modo bizzarro di tradurre, cerca nell'animale non solo l’altro da sé ma anche l’altro nel sé. Ma il senso del reverso in Kafka assume la sua definizione più lucida nel racconto Il silenzio delle sirene: qui si assiste a un gioco di capovolgimenti volto non più alla propriocezione ontologica/corporea ma alle possibilità dell’udito, alla forma primordiale del senso veicolata dai suoni emessi dall’apparato fonatorio. In questo racconto Kafka trova il modo di mostrarci, attraverso un rovesciamento tra il suono (nella forma sublime del canto) e il silenzio (assordante perché incompreso), il fruscio del linguaggio (Barthes). Il silenzio, il vuoto fonetico, come reverso del più pieno dei suoni articolatori (il canto) snatura il naturato parlare.