Linguaggio e sessismo. La comunicazione “neutra” e gli stereotipi nei luoghi di lavoro

  • Alberto Grandi

Abstract

Gli studi di genere hanno prodotto molteplici analisi su tematiche come i “ruoli” sociali, la convivenza e le relazioni di potere, vedendo nel linguaggio un aspetto centrale, in particolare a seguito dell'elaborazione della teoria della performatività prodotta dalla filosofa Judith Butler. In questo articolo vorrei, pertanto, concentrarmi sul rapporto esistente tra linguaggio e relazioni di genere, in particolare sul posto di lavoro, evidenziando come alcune possibilità e strutture siano dense di modalità diseguali e sessiste. L'analisi consisterà in una prima sezione teorica, in cui si sottolineerà la relazione specifica tra il soggetto sessuato “maschile” e il linguaggio; e in una seconda in cui tali considerazioni saranno riportate nel contesto aziendale. Lo scopo è quello di mostrare come aspetti specifici della mascolinità abbiano generato specifiche relazioni di potere, delineando e definendo stereotipi e punti di vista categorizzanti. Attributi che sono poi confluiti nelle diverse dinamiche sociali, stabilendo ruoli e possibilità lavorative differenti. Per dare maggiore profondità, ho adottato una metodologia che fonde la prospettiva teorica logico-linguistica all'analisi dei dati empirici raccolti attraverso interviste, questionari e incontri di formazione presso due aziende partner.

Pubblicato
2024-10-14
Come citare
Grandi , A. (2024). Linguaggio e sessismo. La comunicazione “neutra” e gli stereotipi nei luoghi di lavoro. E|C, (41), 526-537. Recuperato da https://mimesisjournals.com/ojs/index.php/ec/article/view/4470