Sull’utilità e sul danno della matematica per la comprensione della semiosi macchinica
Abstract
Nel contributo che segue si esplorano i ruoli che la matematica può rivestire nella comprensione della semiosi delle macchine intelligenti. A questo fine, si procederà col mettere in evidenza la necessità di un superamento del paradigma duale che separa scienze dure e humanities, per poi esplicitare la tensione interna al dominio matematico tra “usi perversi” e strategie di coping della realtà. Ne derivano due ordini di conseguenze: il primo investe il discorso sulle competenze di chi non maneggia adeguatamente le literacy implicate nella convivenza tra attori umani e non-umani all’interno delle comunità digitali; il secondo coinvolge direttamente le competenze esperte e le posizioni plurali che attraversano queste formazioni discorsive. Si conclude con un invito a prendere in considerazione gli effetti dell’eteroritmia.