Il collettivo e l’individualità sul posto di lavoro. Il caso di Tutta la vita davanti

  • Maria Doina Mareggini

Abstract

In questo contributo si vuole indagare l’incontro e lo scontro tra vita privata e sfera lavorativa dei personaggi femminili nel film Tutta la vita davanti (Virzì, 2008). Durante il primo decennio degli anni Duemila, il cinema italiano porta sul grande schermo fenomeni sociali quali l’overqualification di giovani neolaureati, il precariato e la disoccupazione. Tutta la vita davanti, ispirato ad una storia realmente accaduta, racconta di una azienda all’interno della quale il lavoro è suddiviso secondo categorie di genere: la mansione lavorativa crea sottogruppi sociali che dota di effetti di senso specifico come l’abbandono dell’individualità in nome di una omogeneità di genere diffusa tra gli uffici attraversi dei riti controversamente purificatori. Non solo si può dunque discutere di processi di costruzione di gruppi di lavoro e di conflitti tra gruppi settorializzati per genere, ma anche della dualità rottura-mantenimento della propria personalità intra ed extra vita lavorativa.

Pubblicato
2024-10-14
Come citare
Mareggini, M. D. (2024). Il collettivo e l’individualità sul posto di lavoro. Il caso di Tutta la vita davanti . E|C, (41), 25-33. Recuperato da https://mimesisjournals.com/ojs/index.php/ec/article/view/4429