Sensi, narrazioni, passioni di una figura cinematografica
Abstract
La battaglia può essere concepita come una figura cinematografica per eccellenza. Come altri oggetti che hanno avuto una funzione metonimica per l’arte cinematografica – il treno, ad esempio – anche la battaglia sembra condividere molti tratti distintivi con il linguaggio cinematografico, diventando potenzialmente un vero e proprio “oggetto teorico”. Attraverso l’analisi di Napoléon (1927) di Abel Gance, Alexander Nevskij (1938) di Sergej Ejzenštejn e Dunkirk (2017) di Christopher Nolan, il saggio intende mostrare come la battaglia sia stata utilizzata come occasione specifica per sperimentare salti tecnici e formali nel linguaggio cinematografico orientati a rappresentare con sempre maggiore efficacia la dimensione significativa dell’evento. Analizzare le rappresentazioni della battaglia nei film sembra quindi un modo proficuo per rivalutare la storia del cinema e ripensare il suo rapporto con il sistema delle arti e delle immagini del suo tempo.