Piani e diagrammi. Dentro il simbolo del genocidio
Abstract
Nelle parole di uno dei principali leader di Hamas, Khalil al-Hayya, il barbaro attacco del 7 ottobre non deve limitarsi a uno scontro, ma deve servire a cambiare il conflitto israelo-palestinese. Utilizzando l'idea della (im)prevedibilità dell'altopiano, il nostro articolo riflette sulla correlazione tra le azioni dell'Est e le passioni dell'Ovest, innescate dalla progressiva affermazione simbolica (e giuridica) del dramma del genocidio. Il percorso proposto si snoda tra mostri, violenza, spazi estremi, genocidi, massacri, esperienze individuali, definizioni giuridiche, interazioni politiche, simboli globali, macerie locali. Per concludere con una domanda: dove nasce la passione? E ancora: è possibile prevedere il futuro?