L’ibrido tecno-estetico

  • Dario Cecchi

Abstract

L'obiettivo è ricostruire il concetto di ibrido in una prospettiva filosofica (critica). Dopo aver ricostruito questo concetto nella teoria di Bruno Latour, l'articolo confronta la sua teoria con le riflessioni sviluppate dal pensatore italiano Emilio Garroni sulla questione del rapporto tra tecnica e creatività. Queste riflessioni sono poi abbinate alla teoria degli oggetti tecnici di Gilbert Simondon, al fine di sviluppare una visione della natura degli ibridi. Secondo questo punto di vista, gli ibridi non sono il risultato del postumanesimo, ma rappresentano piuttosto l'essenza stessa della natura umana, in quanto quest'ultima è: a) fondamentalmente legata alla tecnica; b) radicata nell'intersoggettività; c) intrinsecamente evolutiva. Le tecnologie digitali, e soprattutto le implementazioni degli algoritmi, sono considerate criticamente nel senso sopra indicato, al fine di svelare la nuova umanità possibile che stanno disegnando.

Pubblicato
2023-07-27
Come citare
Cecchi, D. (2023). L’ibrido tecno-estetico. E|C, (37), 146-156. Recuperato da https://mimesisjournals.com/ojs/index.php/ec/article/view/2759
Sezione
Articles