Latour and Biosemiotics. The Hybrid Notion of Life

  • Nicola Zengiaro

Abstract

Questo articolo analizza l'influenza delle teorie di Latour sul campo di studi della biosemiotica. I biosemiotici condividono premesse comuni basate sul paradigma offerto da Thomas Sebeok, ovvero che "vita e semiosi sono coestensive". Nelle teorie attuali, il principio fondante della biosemiotica è che la semiosi esiste in tutti gli esseri viventi e solo negli esseri viventi. L'obiettivo di questo articolo è mostrare come le teorie latouriane possano sfidare questo paradigma. La prima parte dell'articolo ha introdotto la biosemiotica nel suo contesto storico. Nella seconda parte, si mostrerà che le teorie latouriane sono state raramente utilizzate dai biosemiotici perché: 1. la nozione di vita, se unita alla riflessione di Latour sugli ibridi, diventa un concetto vago e indecidibile; 2. la nozione di agency offerta da Latour propone un'estensione anche all'inanimato. In questo senso, il confine tra animato e inanimato diventa difficile da identificare e viene spesso trasgredito. Incorporando le nozioni di ibrido e di agency di Latour nella biosemiotica, è possibile offrire una nuova prospettiva in questo campo. Infine, si dimostrerà che l'ecosemiotica può essere uno strumento prezioso in grado di interagire con il discorso semiotico di Latour.

Pubblicato
2023-07-27
Come citare
Zengiaro, N. (2023). Latour and Biosemiotics. The Hybrid Notion of Life. E|C, (37), 130-145. Recuperato da https://mimesisjournals.com/ojs/index.php/ec/article/view/2758
Sezione
Articles