L'actant hybride de l'écologie intégrale et du développement soutenable. Pourquoi les pauvres (et les femmes ?) doivent être protégés en même temps que les rivières, les montagnes, les oiseaux, et la forêt…
Abstract
I documenti fondanti le nozioni di protezione dell'ambiente e di sviluppo sostenibile hanno permesso di ampliare il tema dell'ambiente fino a includere le dimensioni socio-economiche e culturali. L'approccio semiotico si interroga principalmente sulle istanze che partecipano alle due configurazioni predicative (sviluppare e proteggere) e alla costruzione di attori ecologici, che sono necessariamente eterogenei. Questa eterogeneità influenza i ruoli che gli attori collettivi ibridi possono svolgere nella configurazione integrata (sviluppare+proteggere): tra concezioni sincretiche (ognuno è vittima, predatore e protettore allo stesso tempo) e concezioni discriminanti che si oppongono e distribuiscono questi ruoli tra collettivi antagonisti, le scelte semiotiche hanno importanti implicazioni politiche. Ci concentriamo su tre testi internazionali: il Rapporto della Conferenza delle Nazioni Unite sull'ambiente (Stoccolma 1972), il Rapporto della Commissione Brundtland sull'ambiente e lo sviluppo, e l’enciclica di Papa Francesco Laudato Si' (2015).