Abstract
In questo intervento si cerca di dimostrare che la diserzione – pratica esistenziale e politica che intende schivare l’opposizione amico/nemico, quindi la logica stessa del conflitto – si sta di nuovo configurando come una potenza, “la potenza negativa del sottrarsi”, in grado di rivitalizzare la lotta contro la guerra dei movimenti antimilitaristi. In effetti, dentro la catastrofe che stiamo vivendo, come dice Céline, «c’è niente da fare, non c’è che battersela».