Rosso, nero e tricolore. Arditi, arditi del popolo e nazionalsovversivismo: un rapporto articolato

Abstract

L’articolo è centrato sui rapporti tra socialisti, anarchici, e comunisti, da un lato, e sindacalismo rivoluzionario, futurismo, dannunzianesimo politico e arditismo dall’altro, cioè quell’area politica a cavallo tra socialismo e nazionalismo. Un “sentire” che, quantomeno all’origine, animava certamente l’organizzazione paramilitare antifascista degli Arditi del popolo, nata, per l’appunto, da una costola dell’Associazione nazionale arditi d’Italia, su iniziativa dell’anarchico Argo Secondari, ex tenente dei reparti d’assalto. Un “sentire” che non poche letture storiografiche bollarono come “ambiguo”, utilizzando varie categorie interpretative, tra cui quella di “diciannovismo”. Il contributo riflettere a tutto tondo sui confini tra anarcosocialismo e nazionalismo, tra antibellicismo e interventismo nella cosiddetta sinistra rivoluzionaria e, infine, tra primo fascismo (il “sansepolcrismo” del 1919-1920 e, poi, lo squadrismo del 1920-1922), arditismo e antifascismo originario.

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