Abstract
Il presente contributo rappresenta una recensione del libro Aesthetic Perspectives on Culture, Politics, and Landscape: Appearances of the Political, pubblicato nel 2022 da Elisabetta Di Stefano, Carsten Friberg e Max Ryynänen. La mia recensione esamina innanzitutto la struttura generale del libro e la sua collocazione nei dibattiti contemporanei sul potenziale politico della dimensione estetica e, viceversa, sulla rilevanza estetica di concetti ed eventi politici. Successivamente, analizzo in dettaglio i contenuti principali degli otto capitoli che compongono il libro, evidenziandone i punti in comune ma anche le differenze, e quindi il modo in cui tutti insieme contribuiscono a creare l'unità nella diversità che caratterizza il libro. In questo contesto, accenno anche ad alcuni possibili confronti con le stimolanti prospettive su alcuni fenomeni che sono state presentate da altri autori, come da Richard Shusterman, sulla dimensione corporea delle atmosfere percepite, o da Theodor W. Adorno, sulla questione della bellezza naturale. Infine, abbozzo alcune conclusioni provvisorie sulla rilevanza di indagare oggi la questione della politica estetica e/o dell'estetica politica, come Aesthetic Perspectives on Culture, Politics, and Landscape tenta meritoriamente di fare in modo fresco e originale.