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Lista di controllo per la predisposizione di una proposta

Durante la procedura di presentazione di una proposta, gli autori e le autrici devono verificare il rispetto dei seguenti requisiti; la proposta potrebbe essere rifiutata se non aderisce a queste richieste.
  • Il contributo non è stato precedentemente pubblicato, né è in corso di valutazione da parte di un’altra rivista (oppure si fornisce una spiegazione del contrario negli appositi commenti).
  • Il documento contenente la proposta è in un formato testuale (es. OpenOffice, Microsoft Word, RTF, o WordPerfect).
  • Il testo aderisce alle richieste stilistiche e bibliografiche riassunte nelle linee guida dell'autore riportate qui di seguito.

Linee guida per gli autori

1. Norme generali

2. Citazioni bibliografiche

2.1 Citazioni nel testo

2.2 Riferimenti bibliografici in nota

2.2.1 Citazioni di opere in volume

2.2.2 Citazioni di saggi contenuti in volumi dello/a stesso/a Autore/Autrice

2.2.3 Citazioni di opere miscellanee con curatela

2.2.4 Citazioni di saggi in opere miscellanee con curatela

2.2.5 Citazioni di periodici

2.2.6 Citazioni di articoli in periodici

2.2.7 Ripubblicazioni e traduzioni

2.2.8 Rimandi bibliografici interni

2.2.9 Altro

2.3 Abbreviazioni

2.3.1 Opere classiche

2.3.2 Elenco abbreviazioni

3. Recensioni

 

1. Norme generali

Il testo va sempre in carattere tondo.

Il corsivo va usato esclusivamente per:

  • titoli di volumi o di articoli;
  • citazioni latine ovunque occorrano;
  • singoli termini o brevi espressioni in lingua straniera o che si intenda evidenziare.

Il grassetto e il sottolineato devono essere evitati sia nel testo che nelle note.

Eventuali parole o espressioni che si intendano mettere in rilievo devono essere poste in tondo tra apici doppi orientati a sinistra e a destra: [“ ”].

È essenziale evitare l’uso degli apici diritti non orientati ['].

  • L’apostrofo viene reso sempre con apice singolo orientato a sinistra [], senza spazi che lo precedano o seguano.
  • L’apice singolo orientato a sinistra [] si usa anche per indicare la caduta di vocali o sillabe all’inizio o alla fine di una parola (in quest’ultimo caso, solo se la parola tronca termina con vocale).
Es.:
  • ’900.
  • un po’.

Evitare in ogni caso l’uso delle virgolette uncinate, dette anche “a caporale” [« »].

Eventuali numeri romani devono essere scritti in MAIUSCOLO, e non in maiuscoletto o in minuscolo (tranne nel caso in cui si riportino numeri di pagina che la fonte originale indica con numeri romani minuscoli):

Es.:
  • tra il XVII e il XVIII secolo.
  • a p. xiii della Prefazione.

Nel testo, i capoversi devono essere generalmente rientrati. Saranno posti al margine solo i capoversi che fanno seguito a titoli di qualsiasi livello o che proseguono il discorso dopo una citazione in corpo e giustezza minori (cfr. infra).

N.B.
Nelle note non ci sono mai capoversi.

Occorre sempre spaziare:

  • tra le parole, anche se abbreviate (fanno eccezione soltanto alcune abbreviazioni standard, per le quali si veda l’elenco più sotto);
  • tra parole e numeri;
  • tra iniziale puntata del nome e il cognome di un Autore o di un’Autrice (non spaziare tra due iniziali puntate di uno stesso Autore o di una stessa Autrice);
  • dopo la virgola che separa i nomi di Coautori e Coautrici (cfr. infra) o di Co-curatori e Co-curatrici;
  • prima e dopo il trattino medio [] che segnala gli incisi;
  • dopo i puntini di sospensione (da ottenersi con l’apposito carattere unico []).
    Le parti all’interno della citazione che vengono omesse devono essere segnalate con puntini di sospensione entro parentesi quadre […] con spazio prima e dopo le parentesi quadre; solo nel caso dei testi greci e latini si usano i puntini di sospensione, spaziati prima e dopo, senza parentesi.

Accenti:

  • In italiano: sempre grave [`] su a, i, o, u (à, ì, ò, ù); sempre acuto [´] su e, tranne che su è, cioè, piè e pochi altri termini (in casi dubbi consultare un dizionario).
  • In spagnolo: sempre acuto [´]; non esistono accenti gravi.
  • In francese: attenersi scrupolosamente al testo originale; le maiuscole, di norma, vengono accentate.

I titoli delle sezioni ed eventuali sottosezioni vanno in corsivo e numerati progressivamente con numeri arabi puntati, in tondo.

Es.:
1. Il vuoto e il nulla

I titoli delle sottosezioni vanno a loro volta in corsivo e numerati progressivamente con numeri arabi in tondo, i quali devono essere fatti precedere, senza spaziature, dal numero puntato della sezione corrispondente.

Es.:
1.2 Il nulla

Evitare il punto finale e, per quanto possibile, la punteggiatura all’interno di titoli e sottotitoli.

Ove sia necessario l’uso del corsivo all’interno del titolo per i casi indicati supra, utilizzare il tondo.

 

2. Citazioni bibliografiche

2.1 Citazioni nel testo

I richiami bibliografici nel testo devono essere sintetici; in caso contrario, è opportuno servirsi di una nota a piè di pagina. Le note a piè di pagina devono essere numerate progressivamente con numeri arabi, sempre in tondo e mai in corsivo.

I numeri di rimando delle note all’interno del testo vanno sempre posti prima della punteggiatura, in tondo e in apice.

Es.:
Questo punto è espresso con chiarezza nella Nova dilucidatio36, ma anche nel Beweisgrund37.

Le citazioni dirette che non superano le 3 righe di testo, nonché tutte le citazioni all’interno delle note, vanno poste in tondo, sempre tra apici doppi orientati [“ ”].

Es.:
Dice Descartes che l’idea di Dio è “massimamente chiara e distinta”24.

Nel caso di citazioni all’interno di citazioni, gli apici doppi sono sostituiti da apici singoli orientati a destra e a sinistra (detti anche virgolette “inglesi” o “intelligenti” [‘ ’]); essi vengono quindi usati solo ed esclusivamente all’interno di un passo posto tra apici doppi.

Es.:
Così scrive Bacon: “Di quelle scienze che mirano alla contemplazione della natura il santo filosofo dice: ‘la gloria di Dio consiste nel nascondere la verità, la gloria di un re nello scoprirla’”18.

Le citazioni superiori alle 3 righe devono essere poste in un paragrafo a parte, con corpo e giustezza minore. Il paragrafo contenente la citazione deve essere:

  • rientrato, se preceduto da segni di punteggiatura;
  • al margine (con giustezza minore), in tutti gli altri casi.

Es.:

Scrive infatti Condorcet nel suo Elogio di Mariotte che, a dispetto di ogni conferma, le nuove teorie

fanno pochi progressi fin tanto che non poggiano se non su principi astratti; perfino gli spiriti migliori, assuefatti a certe idee astratte, acquisite durante la giovinezza, respingono tutte quelle idee, che non si legano facilmente con le prime, e tutte le verità speculative, di cui non si possono dare prove sensibili sono assolutamente perdute per essi.

E conclude:

Così tutte le volte che un uomo di genio propone verità nuove, non ha dalla sua parte che i suoi simili e qualche giovane allievo, lontano dai pregiudizi delle scuole pubbliche; il resto non lo intende affatto o lo intende male, lo perseguita o lo mette in ridicolo.23

Eventuali citazioni all’interno di queste vanno poste tra virgolette apici doppi.

N.B.
In questo caso, il numero di richiamo della nota va posto dopo la punteggiatura in quanto quest’ultima è considerata parte della citazione.

2.2 Riferimenti bibliografici in nota

L’iniziale del nome e il cognome degli Autori o delle Autrici vanno sempre in tondo (non in maiuscoletto).

Eventuali citazioni o espressioni virgolettate all’interno di un titolo devono essere racchiuse tra virgolette ad apici doppi orientati.

Es.:
Giovanni Gentile: éditeur et exégète de l’“Ethique”

L’eventuale sottotitolo deve essere riportato in corsivo dopo il titolo, che in questo caso viene puntato.

Es.:
Tra Hegel e Bismarck. La rivoluzione del 1848 e la crisi della cultura tedesca

Il luogo di edizione va posto sempre dopo il nome della casa editrice, e deve essere preceduto e seguito da virgole.

Nel caso vi sia più di un luogo di edizione, i diversi luoghi vanno elencati separandoli semplicemente con un trattino breve [-], senza spaziature.

Es.:
  • Roma-Bari
  • Durham-London
  • Chicago-La Salle

Non viene in alcun caso tradotto il luogo di edizione: si riporterà quindi London e non Londra, Berlin e non Berlino, ecc.

Spaziare sempre fra p. o pp. e i relativi numeri di pagine.
Nel riportare i numeri delle pagine, ripetere anche le cifre uguali: 155-157, non: 155-7.
Si indica inoltre p. 57 sgg. e non pp. 57 sgg.
Se il riferimento è a un luogo in nota, il numero di quest’ultima va indicato dopo il numero di pagina come segue: p. 15 nota 7.

L’uso delle maiuscole nei titoli in lingua straniera segue il criterio italiano e deve pertanto essere limitato esclusivamente ai casi in cui sarebbe comunque richiesto.

Es.:
sostantivi in lingua tedesca, aggettivi in lingua inglese derivati da nomi propri di persona o di luogo, ecc.

2.2.1. Citazioni di opere in volume

N. Cognome, Titolo, casa editrice, luogo [non seguito da virgola] anno [eventuale numero dell’ultima edizione in esponente] [eventualmente anno di ed. precedente tra parentesi], eventuali numeri di pagine.

Es.:
B. Croce, Teoria e storia della storiografia, Laterza, Bari 19547 (1916), pp. 14-15.

N.B.

Indicare la pagina iniziale e finale dell’articolo (evitare: p. 1 ss.).

Qualora occorra fare riferimento a una o più pagine specifiche dell'opera, sostituire queste ultime all’indicazione dei numeri delle pagine complessive.

Se sono presenti più Autori o Autrici, i rispettivi nomi vanno separati da una virgola spaziata.

Es.:
N. Luhmann, R. De Giorgi, Teoria della società, FrancoAngeli, Milano 1992.

Eventuali curatele di volumi di cui è riportato/a l’Autore o l’Autrice andranno indicate dopo il titolo.

Es.:
H. Arendt, Archivio Arendt 2. 1950-1954, a cura di S. Forti, Feltrinelli, Milano 2003.

Nel caso di curatele di volumi collettanei di cui non è indicato/a l’Autore o l’Autrice procedere come indicato infra.

2.2.2. Citazioni di saggi contenuti in volumi dello/a stesso/a Autore o Autrice

N. Cognome, Titolo dell’opera, in Titolo del volume, a cura di N. Cognome [ove opportuno], eventuale numero del volume, casa editrice, luogo anno [non separati da virgola], numeri di pagine.

Es.:

G. della Volpe, Rousseau e Marx, in Rousseau e Marx e altri saggi di critica materialistica, Editori Riuniti, Roma 19644 (1957), pp. 7-126.

L. Feuerbach, Zur Kritik der Hegelschen Philosophie, in Gesammelte Werke, hrsg. von W. Schuffenhaufer, Band 9, Akademie Verlag, Berlin 1970, p. 25, tr. it. di C. Cesa, in Scritti filosofici, Laterza, Bari 1976, p. 57.

N.B.

Indicare la pagina iniziale e finale dell’articolo (evitare: p. 1 ss.).

Qualora occorra fare riferimento a una o più pagine specifiche del saggio, sostituire queste ultime all’indicazione dei numeri delle pagine complessive.

2.2.3. Citazioni di opere miscellanee con curatela

In lingua italiana:

N. Cognome (a cura di), Titolo, casa editrice, luogo [non seguito da virgola] anno [eventuale numero dell’ultima edizione in esponente] [eventualmente anno di ed. precedente tra parentesi].

Es.:
J. Derrida, G. Vattimo (a cura di), La religione. Annuario filosofico europeo, Laterza, Roma-Bari 1995.
N.B.
Come per i coautori e le coautrici, in presenza di più curatori o curatrici i rispettivi nomi devono essere separati da una virgola spaziata.

Se sono presenti più di tre curatori o curatrici, sostituire i nomi dopo il primo con et al. (in corsivo).

Es.:
G. Boniolo et al. (a cura di), Filosofia della scienza, Raffaello Cortina, Milano 2002.

In lingua straniera:

Seguire le norme indicate sopra per la lingua italiana, sostituendo (a cura di) secondo le indicazioni riportate nell’edizione in lingua originale.

Es.:
  • (ed.) / (eds.) per l’inglese e lo spagnolo;
  • (éd.) / (éds.) oppure (éd. par) oppure (dir.) per il francese;
  • (Hrsg.) / (Hrsgg.) per il tedesco.

A. Kenny, N. Kretzmann, J. Pinborg (eds.), The Cambridge history of later medieval philosophy. From the rediscovery of Aristotle to the disintegration of Scholasticism 1100-1600, Cambridge University Press, Cambridge 1982.

2.2.4. Citazioni di saggi in opere miscellanee con curatela

N. Cognome, Titolo saggio, in [dati bibliografici miscellanea, cfr. supra], numeri di pagine.

Es.:
L. De Rijk, On the origins of the theory of the properties of terms, in A. Kenny, N. Kretzmann, J. Pinborg (eds.), The Cambridge history of later medieval philosophy. From the rediscovery of Aristotle to the disintegration of Scholasticism 1100-1600, Cambridge University Press, Cambridge 1982, pp. 161-173.
N.B.

Indicare la pagina iniziale e finale dell’articolo (evitare: p. 1 ss.).

Qualora occorra fare riferimento a una o più pagine specifiche del saggio, sostituire queste ultime all’indicazione dei numeri delle pagine complessive.

2.2.5. Citazioni di periodici

“Titolo periodico [per esteso o abbreviato secondo gli usi]” numero [arabo] del volume/dell’annata, event. numero [arabo] del fascicolo, anno.

Es.:
“Philosophical Review”, vol. 88, n. 7, 1979.
“Acme”, vol. 51, n. 3, 1998.

Il numero del fascicolo deve necessariamente essere indicato nei casi in cui la numerazione delle pagine dei fascicoli che compongono un’annata non sia continua. Negli altri casi viene di norma omesso.

2.2.6. Citazioni di articoli in periodici

N. Cognome, Titolo articolo, in [dati bibliografici periodico, cfr. supra], numeri di pagine.

Es.:

R. Kraut, Two conceptions of happiness, in “Philosophical Review”, vol. 88, 1979, pp. 167-197.

S. Finzi, La terra promiscua. Dislocamenti di un secondo inconscio e campi di colore, in “Il piccolo Hans”, 78, 1993, pp. 101-123.

N.B.

Indicare la pagina iniziale e finale dell’articolo (evitare: p. 1 ss.).

Qualora occorra fare riferimento a una o più pagine specifiche dell'articolo, sostituire queste ultime all’indicazione dei numeri delle pagine complessive.

Nei casi di periodici online, è possibile sostituire i numeri di pagina (se assenti) con l’eventuale numero dell’articolo (ove disponibile).

Es.:
P.L. Lockwood et al., Neural mechanisms for learning self and other ownership, in “Nature Communications”, 9, 2018, 4747.

2.2.7. Ripubblicazioni e traduzioni

Qualora si ritenga opportuno riportare anche i dati bibliografici originali di un’opera ripubblicata, procedere come segue:

[Dati edizione originale], poi in [dati ripubblicazione, senza ripetere il nome dell’Autore/Autrice].

Es.:
M. Untersteiner, Per una storia della poetica classica, in “Rivista di storia della filosofia”, a. 1, 1946, pp. 334-352, poi in Scritti minori. Studi di letteratura e filologia greca, Paideia, Brescia 1971, pp. 489-509.

Qualora si ritenga opportuno indicare l’edizione originale di un’opera in traduzione, procedere come segue:

N. Cognome, Titolo or., luogo dell’ed. or., casa editrice or., anno dell’ed. sulla quale è stata effettuata la traduzione, eventuali numeri di pagine, tr. it. di N. Cognome, luogo di ed. della traduzione, casa editrice della traduzione, anno dell’ed. tradotta, eventuali numeri di pagine.

Es.:
R. Graves, The Greek myths, Routledge & Kegan Paul, London 1955, tr. it. di E. Morpurgo, Longanesi, Milano 1981.

2.2.8. Rimandi bibliografici interni

Nel caso di opera già citata, procedere come segue:

Autore/i o Autrice/i, Titolo abbreviato, cit., eventuale numero/i di pagina/e.

Es.:
L. De Rijk, On the origins, cit., p. 169.

Nel caso in cui di un Autore o di un’Autrice sia citata un’unica opera, procedere come segue nelle note successive:

Autore/i o Autrice/i, op. cit. [in tondo], eventuale numero/i di pagina/e.

Es.:
L. De Rijk, op. cit., p. 169.

Nel caso in cui si intenda citare la medesima opera di cui alla nota precedente, ma in un luogo diverso, si indicherà: Ivi [in tondo], p. 0 / pp. 00-00.

Nel caso in cui coincida anche il luogo, indicare semplicemente Ibidem [in corsivo e per esteso, non: Ibid.]. La nota terminerà comunque con il punto (in tondo).

Nel caso in cui coincida soltanto l’Autore o l’Autrice, nella/e nota/e immediatamente successiva/e il relativo nome può essere sostituito rispettivamente con Id. (abbreviazione di “Idem”) ed Ead. (abbreviazione di “Eadem”), entrambi in tondo.

Ove possibile, andranno invece evitate tutte le altre abbreviazioni quali loc. cit., op. e loc. cit. e simili.

2.2.9. Altro

Repertori ed enciclopedie si citano in corsivo, anche qualora il titolo venga abbreviato. In generale, enciclopedie, dizionari e altre risorse simili seguono il criterio di citazione delle opere in volume o delle opere miscellanee con curatela.

Per le risorse digitali ci si conforma generalmente alle norme per gli articoli pubblicati in periodico, sostituendo i dati di pubblicazione con quelli relativi alla collocazione in rete.

 

2.3 Abbreviazioni

2.3.1 Opere classiche

Le opere classiche, greche e latine, devono riportare il nome dell’Autore o dell’Autrice nella lingua originale seguito dal titolo originale, entrambi abbreviati secondo l’uso invalso. Di norma:

Aut. Op. abbr. passo citato.

Es.:

Verg. Buc. 1.1.

Verg. Aen. 1.293.
Th. VIII 11-13.

Clem. Al. Strom. I 2.37.4-8.

Cic. Orat. 238.

Cic. Ad. Q. fr. III 9.9.

Arist. Metaph. 983a25-27.

Plat. Phdr. 245C-E (oppure: 245c-e).

Plot. VI 9 1.24-27 (oppure: Plot. Enn. VI 9.1.24-27).

N.B.
Usare punti non spaziati solo fra le diverse cifre arabe, non inserire segni di punteggiatura fra altre parti della citazione.

Per le abbreviazioni delle opere greche, si faccia riferimento ai dizionari standard (LSJ, Lampe), con eventuali modifiche a scopo di perspicuità; per le opere latine, al Thesaurus Linguae Latinae.

Si raccomanda la massima attenzione nella scelta e nell'utilizzo delle abbreviazioni, in quanto un controllo redazionale è estremamente difficile.

2.3.2 Elenco abbreviazioni

abbreviazione
abbr.
anno
a.
articolo/i
art./artt.
articolo citato
art. cit.
bibliografia
bibliogr.
capitolo/i
cap./capp.
capoverso
cpv.
carta/e
c./cc.
circa
ca.
citato/i
cit./citt.
codice/i
cod./codd.
colonna/e
col./coll.
confronta
cfr.; cf.
documento
doc.
eccetera
ecc. (non etc.)
esempio / per esempio
es. / p. es.
estratto
estr.
exempli gratia
e. g. (in tondo quando in prossimità di termini corsivi)
fascicolo
fasc.
figura
fig.
foglio/i
f./ff.
frammento/i
fr./frr.; frg./frgg.
fuori testo
f.t.
ibidem
ibidem[non si abbrevia]
illustrazione
ill.
luogo citato
loc. cit.
manoscritto/i
ms./mss.
nota
nota [non si abbrevia]
nota del/la Curatore/rice
[n.d.C.]
nota del/la Traduttore/rice
[n.d.T.]
numero
n.
nuova serie
n.s.
pagina/e
p./pp. [non: pag/pagg.]
paragrafo/i
par./parr.
recto (in ms.)
r
riga/he
r./rr.
ristampa
rist.
scilicet
sc. (in tondo quando in prossimità di termini corsivi)
seguente/i
s./ss. [non: seg./segg.]
senza data
s.d.
senza luogo di ediz.
s.l.
sezione
sez.
sub voce
s.v. (in tondo quando in prossimità di termini corsivi
tabella/e
tab./tabb.
tavola/e
tav./tavv.
titolo
tit.
tomo/i
t./tt.
tradotto; traduzione
trad.; tr.
vedi
vd. [non: v.]
verso (in ms.)
v
verso (in poesia)
v./vv.
volume/i
vol./voll.

3. Recensioni

Le recensioni, di norma, non hanno un titolo originale, in luogo del quale occorre invece riportare il titolo del testo recensito (in corsivo) seguito, in una riga a parte e secondo il caso, da quello di Autori/Autrici/Curatori/Curatrici ecc. dello stesso.

Occorre inoltre riportare, in una nota a piè di pagina richiamata al termine del titolo, i dati di pubblicazione (casa editrice, luogo e data di edizione, numero di pagine) secondo l'uso previsto da queste norme.

Le citazioni dal testo recensito non richiedono di riportare in nota il relativo riferimento bibliografico per esteso. Al termine della citazione diretta o indiretta sarà invece sufficiente riportare tra parentesi tonde, nel corpo del testo, il luogo a cui si rimanda: “[…]” (p. 42) nel caso di citazioni dirette o (cfr. p. 42) nel caso di citazioni indirette.

Si invita comunque a tenere come riferimento le recensioni pubblicate nei numeri passati della rivista.

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