Abstract
L’articolo presenta una descrizione delle funzioni del linguaggio per come emerge dalle opere freudiane, partendo dai testi neuropsicologici sulle afasie, per arrivare ai testi metapsicologici della maturità. Viene sottolineata la sua importanza per l’emancipazione dei processi di pensiero dal principio di piacere e, in generale, la sua importanza per il controllo degli eventi psichici dal punto di vista topico, energetico e dinamico. Il linguaggio consente un’articolazione percettiva complessa di fenomeni interni altrimenti destinati a rimanere inconsci o solo vagamente percepiti in maniera monotona come spiacevoli o piacevoli. Le sue funzioni sono quindi strettamente correlate alla gestione di una omeodinamica pulsionale complessa. Il
linguaggio consente, in questo modo, lo sviluppo cognitivo del pensiero.