Abstract
Negli ultimi cinquant’anni l’anoressia è stata al centro di numerosi studi volti non solo ad indagarne le cause sottostanti, ma anche a trovare un metodo terapeutico capace di superare le potenti resistenze che le malate oppongono alla cura. Durante le loro ricerche, la maggior parte degli studiosi si è sempre più allontanata dai fondamenti teorici psicanalitici considerandoli inadeguati e riduttivi. Attraverso il presente articolo verrà invece dimostrato come un ritorno al pensiero originario di Freud, e all’eziologia sessuale dei disturbi alimentari, consente di dare una risposta teorica profondamente esplicativa ad un fenomeno complesso come quello anoressico.