Abstract
Vengono qui messi a confronto due modelli teorici, quello del placebo in medicina e in psicologia con quello della suggestione in psicanalisi per evidenziarne le criticità e i punti di forza, con particolare riguardo alla questione dell’oggettività sperimentale nelle scienze della natura. Nelle trattazioni odierne del problema del placebo si prescinde totalmente dal
lungo e interessante dibattito, intercorso tra la seconda metà dell’Ottocento e la prima del Novecento, sul problema della suggestione. In particolare, si prescinde da un’acuta precisazione fatta da Freud, che nel fenomeno detto di suggestione riconosceva, già nel 1888, un aspetto oggettivo, consistente nel fatto che molti fenomeni fisiologici hanno un correlato psichico, e un aspetto soggettivo, che è l’influenzamento del paziente da parte della volontà consapevole o inconsapevole del terapeuta. Utilizzare la distinzione tra queste due componenti all’interno del modello teorico rende possibile la risoluzione in psicanalisi del problema metodologico relativo al controllo dell’oggettività della teoria, e può tracciare per la medicina e la psicologia la via di un ulteriore sviluppo.