L’opposizione alla presenza militare in Sardegna Battaglie politiche dal secondo dopoguerra agli anni sessanta: il ruolo del Partito Comunista Italiano
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Parole chiave

Sardegna
Antimilitarismo
Partito Comunista Italiano
Alleanza Atlantica
Guerra fredda

Abstract

I primi segnali dell’opposizione alla presenza militare in Sardegna a partire dall’imme-diato secondo dopoguerra e nel corso degli anni sessanta sono tracciabili in molteplici ambiti delle dinamiche di partecipazione democratica al dibattito politico. Dalle iniziative organizzate di partiti, associazioni e movimenti, alle forme di espressione individuale, dalla denuncia mediata attraverso l’arte cinematografica alla produzione pubblicistica alle inchieste giornalistiche: il dissenso verso i gravami del Ministero della Difesa nell’isola ha assunto lineamenti diffusi, eterogenei e trasversali dai quali emergerebbero i contenuti di un oggetto di ricerca talora peculiari, ascrivibili agli scenari della storia politica e sociale della Sardegna del Novecento, altresì in connessione con ben più ampi e complessi contesti transnazionali. Qui si propone una parziale mappatura delle manifestazioni iniziali dell’antagonismo all’imposizione sul territorio sardo di vincoli riconducibili alle politiche in ambito NATO, con particolare attenzione alla stampa e al dibattito parlamentare egemonizzati dal Partito Comunista Italiano.

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