Abstract
La scelta interventista di alcuni anarchici è stata attraversata e motivata da tensioni molteplici. Un ambito marginale e spurio qui indagato attraverso le attività e il pensiero di uno dei suoi principali attori, l’individualista Attilio Paolinelli. L’approccio biografico permette di ricostruire la rete relazionale e i canali di diffusione e affermazione attraverso i quali l’interventismo anarchico si andò delineando, ma anche i cambiamenti che lo caratterizzarono nonché i differenti approcci e prospettive che vi albergavano e che si sarebbero qualificati secondo l’approdo dei suoi esponenti al termine del conflitto. Nel caso di Paolinelli, l’impegno interventista fu caratterizzato da una forte tensione classista e rivoluzionaria che, alla fine della guerra, lo avrebbe condotto sulle posizioni antifasciste degli Arditi del Popolo di cui fu tra i fondatori e attivo protagonista.