L’educazione nell’epoca della riproducibilità tecnica
Note su Walter Benjamin
Parole chiave:
Benjamin, educazione, mass-media, pedagogia, messianismo, gioco, teatroAbstract
Il saggio esplora le riflessioni di Benjamin sulla gioventù e sull’infanzia intrecciandole a quelle sulla radio e sul cinema, oggi definiti mass media. Benjamin analizza l'epoca dell'Industria culturale al suo sorgere, comprendendo come i media modificassero sguardo e mente umani fino all'inconscio ottico: la riproducibilità tecnica dell’arte stava trasformando infatti non solo il senso dell’arte, ma quello della vita e delle relazioni sociali, pertanto la stessa educazione. Le idee sulla pedagogia sono poche e frammentarie ma si compongono in una precisa direzione politica di cambiamento e superamento della religione capitalistica e dei suoi rapporti di sfruttamento. Benjamin analizza il declino del gioco e il potere educativo degli oggetti dovuto al sorgere della religione feticistica e capitalistica. Il messianesimo apolide descrive l’educazione come lo sforzo di trasmettere quanto di più umano resti nella disumanizzazione della modernità; l’apolide percepisce l’estinzione, ma al contempo ciò che c’è di umano, o meglio messianico: l’educazione è quindi un compito generazionale del diventare umani, di perpetuare ciò che di più prezioso ha il passato, come possibilità di rinnovare il mondo, nel futuro, riscattando i vinti. Alla tradizione della conservazione si oppone una tradizione nascosta dei vinti. Alla pedagogia borghese quella proletaria e rivoluzionaria dove le generazioni hanno un appuntamento nascosto per rinnovare radicalmente il mondo.
