Abstract
Nel XX secolo la Fenomenologia cerca di ridefinire il rapporto uomo-mondo in vista dell'esperienza e della percezione; in questi ambiti vengono messe in discussione alcune categorie tradizionali della filosofia, spesso strutturate in modo dicotomico, come soggetto/oggetto, mondo sensibile/idea, fenomeno/essere. In questo quadro, dopo la fase culminante della Fenomenologia della percezione del 1945, il pensiero di Maurice Merleau-Ponty si evolve verso la ricerca di una nuova ontologia: tutto questo avviene ne "Il visibile e l'invisibile" dove, leggendo Proust, è portato a creare nuove parole ed espressioni in filosofia, come "idee sensibili" e "carne". L'argomento si presta a un'unità didattica interdisciplinare su filosofia e letteratura per gli studenti.