Abstract
Le emozioni e i sentimenti personali sono occasioni di apertura e di speranza che possono rappresentare una nuova energia vitale da cui partire, per ripensare la convivenza nel bilanciamento tra esigenze sociali e autonomie personali, bene pubblico e felicità privata. Al centro dell’attenzione è il problema di un’affettività capace di contrastare ogni narcisismo distruttivo, investendo la propria libido nella precarietà del mondo e nella contingenza. In questo contesto, l’esperienza democratica è intesa da Marcella D’Abbiero come una festa del finito, che deve lasciar spazio alla dimensione del desiderio. In una prospettiva analoga aveva argomentato anche Jean-Luc Nancy in un pamphlet in difesa dell’eredità del Sessantotto francese.