Abstract
Nel corso della sua carriera, Luce Irigaray ha avuto un rapporto tumultuoso ma duraturo con la filosofia di Hegel, di cui si trova traccia in tutta la sua opera. Per Irigaray il confronto critico con Hegel è un imperativo legato alla necessità di liberare la cultura dal dominio maschile; questa reinterpretazione si condensa nella figura dell'eroina sofoclea Antigone. Il corpo di Antigone - sepolto vivo - rappresenta non solo il prezzo dell'amore, ma anche l'irruzione, sulla scena pubblica, di un Soggetto che normalmente viene cancellato. Antigone rappresenta il subalterno, l'ultimo, il dimenticato; Irigaray e Weil, altra autrice centrale nel percorso di rilettura qui proposto, cercano di dare spazio e voce a queste esistenze cancellate.