Abstract
Nel panorama culturale attuale l’Italian Theory sembra aver preso il posto della French Teory, la biopolitica sembra aver rimpiazzato la sovranità, la vita avrebbe rimpiazzato la morte. In realtà seguendo Derrida e la sua decostruzione non è così; la sovranità è qualcosa di ineliminabile, di archioriginario e di irriducibilmente nostalgico. È una sovranità nostalgica che nell’unica forma praticabile, quella della democrazia ragionevole, scopre la sua vulnerabilità nell’attesa dell’altro.