Abstract
Al crocevia tra la filosofia dello storytelling, la filosofia della scienza e l'antropologia, la sfida di questo articolo è quella di elaborare nuovi strumenti critici e creativi, utili di fronte all'emergere del virus selvaggio COVID-19, un fenomeno globale che possiamo inscrivere all'interno delle ecologie ferali, che sono collegate all'Antropocene, al Capitalocene, e al Plantationocene, e che mostrano la presenza del nuovo selvaggio, concetto proposto da Anna L. Tsing. Per mappare questo fenomeno, l'articolo analizza gli strumenti dell'antropologia multispecifica, e mettendoli in relazione con alcune pratiche narrative innovative che immaginano altrimenti l'unheimlich di Freud. Collegato anche con il lavoro di Donna Haraway, si delinea il 'Realismo multispecie', una cassetta degli attrezzi necessaria per raccontare gli intrecci tra le storie della catastrofe e le storie del ctuluceno, come dimostrano le storie multispecie dell'alga aliena tossica, Planktothrix Rubescens, recentemente apparsa nel lago di Vico e nel lago di Bolsena (Italia).