Abstract
Rintracciare il passato traumatico dopo un disastro sociale non è semplice. Ciò presuppone uno specifico processo di raccoglimento che mobiliti una narrazione per definizione polifonica, cioè a più voci. Kaës avanza la nozione di ‘ricordo’ per qualificare il fatto di ricollegare tra loro pezzi, brandelli, frammenti sparsi del tessuto della memoria. Ma quali sono le molle narrative e più ampiamente discorsive di una simile operazione? E quali sono, da un lato, le questioni etiche e morali, e dall’altro, le questioni legate all’identificazione? Cercheremo di identificare l’utilità di una concezione narrativa dell’identità personale per far luce su queste questioni che affronteremo analizzando in dettaglio un estratto de L’Ecriture ou la vie di Jorge Semprun. La storia, infatti, dà un posto singolare a una canzone che, per lo sconvolgimento degli scenari narcisistici in cui è preso l’autore, creerà momentaneamente un effetto di rottura inaspettato nella storia.