Abstract
Vita e racconto della medesima interagiscono strettamente nel costruire l’identità. In parallelo le storie dei casi della psicopatologia e le narrazioni della letteratura rappresentano immagini speculari nel descrivere la realtà e le visioni del mondo. Così nella cultura tedesca figure cliniche come l’ebefrenia di Kahlbaum ed Hecker, e quindi le schizofrenie di Bleuler e Binswanger, trovano consonanze precise, e illuminazioni inquietanti, se paragonate ai personaggi di Theodor Fontane e poi a quelli eternati da Thomas Mann e Franz Kafka.