Abstract
Questo articolo pone la questione di sapere se in qualche misura la teoria dell’identità narrativa di Ricœur, letta alla luce della sua filosofia dell’immaginazione, sia suscettibile di rinnovare in profondità la nostra comprensione dell’esperienza analitica. Per farlo, tenta di ritracciare sinteticamente le grandi linee dell’interpretazione del Phantasieren freudiano che ci propone Ricœur, dopo l’Essai sur Freud fino agli ultimi articoli sulla psicoanalisi pubblicati in Ecrits et Conférences 1. L’articolo mostra a) come la questione dell’immaginazione produttiva sia al cuore dell’interpretazione ricœuriana della psicoanalisi; b) come essa guidi la sua critica dell’interpretazione linguistica dell’inconscio formulata da Lacan e c) come essa conduca a una lettura della fantasia freudiana in una prospettiva fortemente innovatrice di una semiotica non linguistica dell’immagine attenta alla singolarità dell’esperienza analitica e capace di proiettare una nuova chiarificazione sulla dimensione narrativa.