Abstract
Il lockdown causa Covid ha colpito tutte le categorie, ma uno dei danni è avvenuto proprio nella popolazione accademica, soprattutto quella femminile. Infatti quando finalmente sembrava che a furia di battaglie le donne si fossero liberate del carico di lavoro domestico, ecco all’improvviso rispuntare fuori il ruolo tradizionale femminile, cioè occuparsi della casa, preparare il cibo per tutti, andare al supermarket. Le donne sono state riportate in blocco a cinquant’anni fa: tutto il tempo usualmente dedicato alla ricerca, all’insegnamento, allo scambio di idee con colleghi e ricercatori di ogni ordine e grado, si è ridotto allo stretto indispensabile e a volte neanche quello. Di fatto la pandemia ci ha messi davanti a una precisa realtà: riorganizzazione, fare appello alle nostre intelligenze, artefici dei privilegi acquisiti, per venire a capo del peggior problema di work-balance mai capitato.