Abstract
Quando si ascoltano termini come corpo “vivente” o “vissuto”, e hyletico, si pensa subito a Edmund Husserl, specialmente quando identifica la dimensione hyletica con il primo gradino di costituzione dell’essere umano. Questo livello è strettamente legato alla corporeità. Qui sta la novità del metodo fenomenologico. Nel mio scritto esamino la relazione tra il corpo vivente e lo spazio virtuale, espressa attraverso la fantasia. Particolarmente interessante è l’uso dello spazio virtuale in geometria dove il cyberspazio può essere una strumento per spiegare il suo significato principale. In ogni caso si può anche osservare che lo spazio virtuale non deve essere privilegiato con il rischio di dimenticare lo spazio reale e l’importanza della propria corporeità.