Abstract
Nell’etica di Levinas, tanto l’egologia trascendentale husserliana, quanto l’ontologia fondamentale di Heidegger sono chiamate in causa da una critica radicale che, attraverso una particolare riappropriazione del metodo fenomenologico, mira all’impianto stesso del pensiero filosofico e scientifico occidentale. Il presente contributo delinea il contesto in cui, assumendo il metodo fenomenologico per andare oltre la fenomenologia, Lévinas prosegue la radicalizzazione husserliana del metodo cartesiano, approfondendo un solco già tracciato da Heidegger.