Carlo Maria Giudici alla Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano
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How to Cite

Bolandrini, B. (2021). Carlo Maria Giudici alla Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano . Gli Artisti Dei Laghi, 1, 209-242. https://doi.org/10.7413/2279-9354006

Abstract

Il contributo indaga in modo analitico l’attività scultorea di Carlo Maria Giudici (1723-1804) all’interno del duomo di Milano, in un ampio lasso di tempo, compreso fra il 1747 e l’anno della morte. Grazie anche a una capillare ricerca d’archivio sono emersi importanti documenti che hanno consentito di ricondurre allo scultore alcune opere, sinora assegnate ad altri artisti esclusivamente su base stilistica. Tra questi si segnalano in particolar modo il bozzetto e il marmo del San Matroniano e il telamone della facciata verso Palazzo Reale. Nel contributo si delinea, inoltre, l’excursus stilistico di Carlo Maria Giudici, che dopo gli esordi rococò, anche grazie a un viaggio di studio a Roma agli albori degli anni Cinquanta del Settecento, matura una nuova consapevolezza, che affonda certamente le sue radici nello studio della statuaria classica, ma più ancora nella ripresa convinta dei dettami di Annibale Fontana, figura chiave della scultura milanese cinquecentesca.

This essay investigates in an analytical way the sculptural activity of Carlo Maria Giudici (1723-1804) inside the Milan cathedral, over a long period of time between 1747 and the year of his death. Through a detailed archival research have emerged important documents that have allowed me to trace back to the sculptor any sculptures, until now assigned to other artists exclusively on a stylistic basis. Among these, terracotta and marble of the San Matroniano, and the telamon of the facade towards the Royal Palace, are particularly noteworthy. The essay also outlines the stylistic excursus of Carlo Maria Giudici, who after the Rococo beginnings, also thanks to a study trip to Rome at the dawn of the Fifties of the Eighteenth century, matures a new awareness, which certainly has its roots in the study of classical statuary, but even more in the convinced resumption of the dictates of Annibale Fontana, a key figure of Sixteenth-century Milanese sculpture.

https://doi.org/10.7413/2279-9354006
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