Quaderni Materialisti
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<p>“Quaderni materialisti” è ad un tempo una rivista di storia delle idee e di elaborazione teorica.</p> <p>Vi vengono raccolti, da una parte, contributi sulla storia del materialismo, ben sapendo che del materialismo non si dà storia nella forma lineare di una tradizione, che la storia del materialismo è storia di campi di battaglia e di progetti di emancipazione che sono stati fatti oggetto di controffensive ideologiche ma anche di torsioni dogmatiche; dall’altra contributi che propongono nuove elaborazioni all’interno del campo materialista, saggi in cui la ricostruzione storica e l’elaborazione teorica sconfinano l’una nell’altra, perché l’elaborazione teorica rende visibili nuove strade, nuove ricostruzioni storiche, e le ricostruzioni offrono nuovo materiale alla teoria.</p> <p>Infine, contributi che discutono la posizione materialista non in senso astratto e atemporale ma attraverso tutti i dibattiti e i risultati raggiunti dalla ricerca scientifica, storicizzandoli e passandoli al vaglio critico.</p> <p>Il termine “Quaderni” indica la raccolta di elaborazioni aperte e provvisorie piuttosto che sistemi definitivi e in sé conchiusi, richiamandosi in questo a una feconda tradizione che va dai <em>Quaderni del carcere </em>ai “Quaderni rossi” e ai “Quaderni piacentini”.</p> <p>Il materialismo ci inchioda infatti al qui ed ora della congiuntura, ci mostra gli ingranaggi del dominio e le illusioni su cui di volta in volta si regge, rendendo inaccettabile la sofferenza e lo sfruttamento.</p> <p> </p> <p>"Quaderni Materialisti" attualmente è presente nell'elenco delle riviste scientifiche per le aree 11, 12, 13 e 14 dell'Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR).</p>MIM Edizioni Srlit-ITQuaderni Materialisti1972-3792Introduzione
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<p>In questa introduzione, sono ripercorse le principali interpretazioni marxiste di Spinoza nel corso del Novecento: quella “meccanicista” nell'Unione Sovietica degli anni ’20, in autori come Plechanov e Aksel’rod; quella dialettico-materialista di Althusser, che ha rinnovato la dialettica marxista e la concezione materialistica della pratica teorica attraverso la teoria spinozista della conoscenza e della causa immanente; quella operaista di Negri, che pensa il soggetto rivoluzionario attraverso l’ontologia spinoziana del desiderio produttivo e della potenza della moltitudine; infine, quella relazionale, che ha segnato il dibattito francese degli ultimi due decenni, in cui “finito”, “limite” e “determinazione” ricevono una nuova valenza positiva. L’interpretazione e l’appropriazione del filosofo olandese ha rappresentato, in più fasi e luoghi della storia del marxismo, una potente arma di innovazione teorica nonchè di scontro e rivendicazione ideologico-politica.</p>Andrea Moresco
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2023-12-012023-12-01221118Un nuovo incontro di Spinoza e Marx
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<p>Il titolo di questo saggio riprende la proposta che ci ha lasciato Horacio González, fondamentale sociologo e intellettuale argentino, nel suo libro postumo <em>Humanismo, impugnación y resistencia</em>. González sostiene la necessità di ricostruire un movimento collettivo del pensiero, che cerchi in diverse tradizioni e stili di riflessione le basi per una riformulazione dell’anticapitalismo. E propone di rilanciare la nozione di umanesimo, aggiungendovi però l’aggettivo “critico”, per non cadere nelle associazioni più spontanee generate da una parola da tempo logora di significato. Si tratta di ripensare a ciò che è stato pensato e, soprattutto, a ciò che non è stato pensato nei dibattiti tra umanesimi e antiumanesimi che si sono svolti nei periodi filosoficamente più vitali del XX secolo. Si tratta di tornare a vecchie questioni e categorie che non cessano di essere valide, non solo perché hanno segnato il pensiero di intere generazioni, ma anche perché i problemi a cui rispondevano non sono esauriti, mentre milioni di persone muoiono nell’intreccio di crisi di ogni tipo (sanitarie, economiche, sociali, politiche, ecologiche) prodotte dalla dinamica misantropica del capitalismo.</p>Mariana Gainza
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2024-09-172024-09-17221924Contro l’idea di influenza
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<p><span lang="IT">Questo articolo esamina l’influente pubblicazione dei quaderni di Marx su Spinoza negli anni ’70, che si inseriscono in un nuovo contesto dell'interpretazione del filosofo neerlandese in Francia. Questo momento segnante ha promosso una reinvenzione e riformulazione della relazione tra i due filosofi. Il lavoro di Alexandre Matheron nella traduzione e nel commento di questi quaderni nel contesto del primo numero dei “Cahiers Spinoza” è qui particolarmente valorizzato come un elemento centrale in questa ricostruzione interpretativa. Inoltre, il saggio esplora le implicazioni di questa pubblicazione per la critica dello storicismo e dell’idea di influenza nella storia della filosofia, in un contesto di critica dell’hegelianismo. Questo studio evidenzia la potenzialità della pubblicazione dei <em>Quaderni su Spinoza</em> come uno strumento per interrogare le assunzioni stabilite nella storiografia filosofica e offre una nuova prospettiva per capire la dinamica di influenza e dialogo tra i pensatori. Infine, il ruolo di Matheron viene riesaminato, non solo come traduttore e commentatore, ma come un agente cruciale nella ridefinizione della pratica della storia della filosofia in Francia a partire delle affinità tra il suo modo di lettura e le riflessioni di Michel Foucault, Martial Gueroult e Pierre Macherey.</span></p>Bernardo Bianchi
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2024-09-172024-09-17222534Ljubov’ Aksel’rod interprete di Spinoza
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<p>Seguace e collaboratrice di Plechanov, rappresentante di spicco dei cosiddetti “meccanicisti” negli anni ’20, Ljubov’ Aksel’rod ha proposto un’interpretazione coerente di Spinoza lungo l’intero percorso della sua attività filosofica, prima e dopo la rivoluzione russa del 1917. Il saggio ricostruisce lo sviluppo di questa interpretazione, mostrando come, pur restando complessivamente fedele a se stessa, da fiera custode dell’ortodossia marxista Aksel’rod abbia finito con l’essere criticata come eretica revisionista. </p>Daniela Steila
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2024-09-162024-09-16223556Linguaggio, denaro, ideale
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<p>L’articolo mostra come Eval’d Il’enkov, marxista e spinozista sovietico che negli anni ’50 e ’70 ispirò una reviviscenza del marxismo critico in Unione Sovietica e non solo, proponga una lettura specificamente spinozista di quella prima parte del <em>Capitale</em> di Marx che è dedicata alla merce e alla forma di denaro. Il’enkov propone di leggere la deduzione marxiana della forma di denaro dalla logica della merce come una<br>“dialettica della trasformazione della cosa in simbolo, e del simbolo in segno”. Sebbene la <em>Logica dialettica</em>, in cui Il’enkov propone questa lettura, contenga un solo capitolo dedicato a Spinoza, l’interpretazione ilienkoviana di Marx ruota intorno alla sua originale interpretazione della concezione spinoziana del “pensiero” e fa affidamento sulla teoria spinoziana del linguaggio. Per avanzare questa tesi, Il’enkov elabora il concetto di “ideale”, che ricava da Marx ma che illustra facendo ricorso di preferenza a Spinoza. Il’enkov concepisce l’ideale sotto l’attributo del pensiero come una capacità attiva del corpo pensante, la quale si realizza, sotto l’attributo dell’estensione, nella modificazione della realtà esterna per mezzo del lavoro, con la mediazione del linguaggio e della simbolizzazione. Ma mentre la concezione spinoziana del linguaggio quale fonte di errore e di conoscenza inadeguata pone un ostacolo alla possibilità che della conoscenza adeguata si dia una rappresentazione simbolica, il concetto ilienkoviano di “ideale” fornisce, attraverso Marx, una lettura della concezione spinoziana delle idee adeguate secondo cui queste sono costituite dall’attività pratica, simbolicamente mediata, del corpo pensante sotto l’attributo dell’estensione.</p>Siarhei Biareishyk
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2024-09-172024-09-17225771Feuerbach o Spinoza
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<p>Lo studio degli anni di formazione teorica precedenti all’ingresso di Althusser nello spazio pubblico della filosofia marxista ci permette di illuminare alcuni problemi inerenti al suo progetto filosofico. Il suo percorso tra la redazione della sua <em>Mémoire</em> su Hegel nel 1947 fino alla pubblicazione del suo primo libro, su Montesquieu, nel 1959, configura quello che potrebbe essere definito come la contingenza dell’inizio della sua filosofia. È noto che, sebbene la figura di Spinoza occuperà una posizione centrale nel progetto teorico di Althusser, il suo nome emerge raramente nei suoi scritti prima degli anni Sessanta. Interrogarsi sulla presenza dell’autore dell’<em>Etica</em> prima della consolidazione dello spinozismo ci permette, da un lato, ovviamente, di vedere meglio in cosa consisteva la cosiddetta <em>passione spinozista</em>. E permette, d’altra parte, più surrettiziamente, di vedere meglio il complesso di relazioni tra varie figure filosofiche che animeranno <em>la contingenza dell’inizio della sua filosofia dell’avvenire</em>. È qui dove trova il suo posto l’intervento che vorrei condividere, concentrandomi su un punto del percorso di Althusser nella filosofia prima di Marx: lo studio di Ludwig Feuerbach.</p>Esteban Domínguez
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2024-09-172024-09-17227381Produzione versus rivelazione
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<p>La filosofia di Althusser fa una svolta attraverso Spinoza per ritrovare un Marx perduto nelle deviazioni del marxismo. Frai temi più decisivi per questa svolta si trova la questione della conoscenza, che non gira più attorno alla corrispondenza dell'intelletto alla cosa, ma diventa una teoria della produzione delle verità unita a una teoria del falso come ostacolo epistemologico oltre che come realtà pratica. Con questa dottrina Althusser si avvicina a Spinoza, il quale opponeva consocenza adeguata e inadeguata, e si allontana di Marx, che considerava l'ideologia come il contrario della realtà e non dell'immaginazione. L'interpretazione spinozista dell'ideologia in termini di immaginazione apre ad Althusser la possibilità di esplorare la materialità dell'immaginazione e i suoi effetti di produzione di soggettività trascurati dal marxismo maggioritario.</p>Juan Domingo Sánchez Estop
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2024-09-162024-09-16228394La finitudine positiva in André Tosel
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<p>In questo articolo, l’autrice ricostruisce la nozione di “finitudine positiva” al centro dei lavori più recenti André Tosel sul pensiero di Spinoza. Tale nozione mette in luce la razionalità della condizione finita e passionale dell’essere umano. Le affezioni che aumentano la potenza di esistere di un corpo sono necessarie per l’incremento di conoscenza e di sviluppo cognitivo. Per questo, il corpo, con i suoi limiti e la sua finitudine storica e situata, è sede del pensiero, ciò che più pare privo di limiti e tende all'infinito. Il pensiero può dunque arricchirsi attraverso le relazioni con gli altri corpi e la consapevolezza della propria parzialità. Questo intreccio di determinazioni e limiti che provengono dall’esterno ha la valenza positiva di suscitare pensieri e capacità di adattamento nel soggetto, o persino la messa in discussione critica e il rinnovamento delle determinazioni date.</p>Chantal Jaquet
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2024-09-162024-09-162295101Il materialismo di Spinoza secondo André Tosel
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<p>Questo articolo prende in esame l’interpretazione di André Tosel del materialismo filosofico di Spinoza. Affrontando i problemi sollevati da commentatori recenti in merito al dibattito accademico intorno a marxismo e spinozismo, l’articolo si promette di evidenziare le difficoltà insite nel tentativo di unire Spinoza e Marx. Per fare ciò, il testo si propone di dare conto del modo in cui Tosel inquadra queste difficoltà e delle possibili soluzioni offerte dall’opera toseliana.</p>David Maruzzella
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2024-09-172024-09-1722103109Sullo Spinoza di Negri
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<p>Questo saggio analizza lo statuto filosofico e il ruolo teorico di Spinoza nel pensiero comunista di Negri. Il concetto di autonomia è analizzato dal punto di vista filosofico, mettendone in luce le conseguenze politiche per una teoria comunista.</p>Filippo Del Lucchese
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2024-09-162024-09-1622111119 La “scoperta” negriana del concetto di “multitudo”
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<p>L<strong>’</strong>articolo analizza all'interno dell'interpretazione negriana di Spinoza il percorso che conduce l'autore a scoprire la centralità del concetto di <em>multitudo</em>.</p>Vittorio Morfino
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2024-09-172024-09-1722121134David Harvey e la critica della configurazione etico-economica dello spazio urbano contemporaneo
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<p>Harvey presenta un’analisi integrata della concezione marxiana dei processi capitalistici. Ad essa affianca una lettura dei rapporti sociali che si basa sull'idea che si sia prodotto un processo di individualizzazione estrema che si costituiscono materialmente in società grazie alla e nella spazialità urbana, che definisce dunque oramai una vita aggregata e non più comunitaria. Proprio a questo aspetto David Harvey si dimostra molto sensibile e propone di opporvi un umanesimo laico <em>rivoluzionario</em>.</p>Didier Alessio Contadini
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2024-09-162024-09-1622137151Il discorso dell’Anonimo plebeo
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<p>Sebbene lo consideri un tumulto non buono, Machiavelli dà la parola a un rappresentante dei Ciompi e scrive una fenomenologia della rivolta urbana che conserva una sorprendente attualità.</p>Augusto Illuminati
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2024-09-162024-09-1622153164Immaginare insieme, fondare l’alternativa
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<p>Recensione di V. Morfino, <em>Intersoggettività o transindividualità</em>, Manifestolibri, Roma 2022.</p>Andrea Moresco
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2024-09-182024-09-1822167172Sulla complessità reale
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<p>Recensione a J. Matthys, <em>Althusser lecteur de Spinoza. Genèse et enjeux d’une éthico-politique de la théorie</em>, Éditions Mimésis, Milano 2023.</p>Emilia Marra
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2024-09-182024-09-1822173180Fredric Jameson
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<p>Recensione di M. Gatto, <em>Fredric Jameson</em>, Futura, Roma 2022.</p>Giacomo Tarascio
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2024-09-182024-09-1822181184